Umberto Mastroianni nasce nel 1910 a Fontana Liri, provincia di Frosinone. Nel 1924 incomincia a frequentare i corsi di disegno dell’Accademia di San Marcello a Roma. Solamente due anni più tardi si trasferisce a Torino, dove affina il le sua capacità scultoree nell’atelier di Michele Guerrisi. Nel 1930 arriva il primo riconoscimento ufficiale, il “Premio del Turismo” offerto dal Ministero della Pubblica Istruzione e, di lì a poco, le prime mostre a livello nazionale ed europeo, tra cui nel ’35 la Quadriennale di Roma e l’anno seguente la Biennale di Venezia. A Torino conosce i primi amici e compagni di avventura, a cui resterà legato per tutta la vita: il pittore Luigi Spazzapan, lo scrittore e pittore Guido Seborga, il musicista Massimo Mila, insieme portano avanti la convinzione che nella Torino industriale era necessario un rinnovamento dell’arte e della cultura italiana e per questo proposero una linea alternativa, istituendo il Premio Torino.
Dopo un primo periodo figurativo, caratterizzato soprattutto dal recupero di forme espressive arcaiche ed antiche, nel dopoguerra Mastroianni persegue una linea astratta utilizzando sia strutture informali, sia schemi geometrizzanti, sempre con forti caratterizzazioni dinamiche e vitalistiche, con particolare riferimento al costruttivismo. Fin dal 1957 Mastroianni si impose come lo scultore che è mancato al cubismo, scultore di robusta immaginazione plastica, impostata sui ritmi delle dissonanze nelle quali suggestioni di altre esperienze di altre esperienze vengono assorbite originalmente in un modulata da una energia interiore che fa danzare visivamente le forme. Il riconoscimento più alto lo consegue alla XXIX Biennale di Venezia del ’58, quando ottiene il Gran Premio Internazionale per la scultura. Nell’ ottobre del 1989, dopo i premi Biancamano e la Ginestra d’oro del Cònero, gli viene conferito a Tokyo il “Premium Imperiale”, Nobel per l’arte del Sol Levante.
Come le sue mostre personali, innumerevoli sono le opere esposte nei più importanti musei di tutto il mondo, come i monumenti dedicati alla resistenza, ai caduti in guerra e alla pace, opere eseguite prevalentemente in bronzo o in acciaio.
Muore nel febbraio del 1998, all’età di ottantotto anni, nella sua casa-museo di Marino, presso i Giardini Colonna.