Luciano Minguzzi nasce a Bologna nel 1911. Si appassiona all’arte grazie al padre scultore. Da giovane frequenta l’Accademia di Bologna e grazie ad una borsa di studio, soggiorna a Parigi ed a Londra.
Le sue attività pubbliche iniziano nel 1933. E 10 anni dopo ottiene il suo primo premio alla Quadriennale di Roma. Seguono i premi dell’Angelicum del 1946 e nel 1950 ottiene il Gran Premio della Scultura alla 25° Biennale di Venezia grazie ad un gruppo di opere tra le quali un Gallo, soggetto ricorrente delle sue opere.
Nel dopoguerra realizza per la sua città natale il monumento ai partigiani, composto da due figure umane, un uomo ed una donna. L’opera, collocata presso Porta Lame, teatro di battaglia tra nazisti e partigiani nel 1944, è stata forgiata con il bronzo fuso dalla statua equestre di Benito Mussolini che si trovava all’interno dell’attuale Stadio “Renato Dall’Ara”.
Vince il concorso, bandito nel 1950, per la “Quinta Porta” del Duomo di Milano, inaugurata nel 1965. Nel 1952 partecipa con una personale alla Biennale di Venezia e la giuria internazionale gli assegna un Premio Aggiunto per la Scultura. In questi anni scolpisce opere quali: l’Acrobata, il Contorsionista, le Due figure, la Donna che salta la corda e il Cane tra le canne.
Nel 1970 gli viene conferito l’incarico per la realizzazione della “Porta del bene e del male” della Basilica di San Pietro in Vaticano: vi lavorerà con vigore e passione per sette anni.
La sua scultura è stata, sin dall’inizio, carica di capacità espressive e di possibilità narrative. Influssi di cultura antica e moderna, si aggiungono al realismo, contemperando tendenze proprie dell’espressionismo e del cubismo.
Muore a Milano il 30 maggio del 2004.