Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. A soli 14 anni comincia a lavorare nello studio del padre, pittore e restauratore. In seguito frequenta la scuola grafica pubblicitaria diretta da Armando Testa. Attorno agli anni ’50 la sua ricerca si dirige verso l’autoritratto, che lo porterà ad ottenere i suoi primi successi. Infatti, la sua prima mostra personale si svolge, nel 1960, presso la Galleria Galatea di Torino. Nello stesso anno realizza alcuni autoritratti a dimensione reale su fondi monocromi in oro, argento e rame. L’anno seguente crea la serie di opere intitolate “Il presente”, dipingendo la propria figura su un fondo nero reso riflettente da uno strato di vernice trasparente. Nel 1962 realizza i suoi Quadri specchianti, utilizzando la tecnica del riporto fotografico su carta velina applicata su lastra di acciaio inox lucidata a specchio, includendo direttamente nell’opera lo spettatore e la dimensione reale del tempo. Grazie all’espressione artistica data dai Quadri specchianti, Pistoletto ottiene riconoscimento anche in sede internazionale, che lo portano a partecipare alle più importanti manifestazioni artistiche dedicate alla Pop Art e al Nouveau Realisme. Numerosissime sono le sue mostre in importanti Gallerie dell’Europa e dell’America. I quadri specchianti costituiranno la base della successiva produzione artistica di Pistoletto e della sua parallela e costante riflessione teorica. Tra il 1965 e il 1966 produce ed espone, nel suo prestigioso studio, un insieme di lavori intitolati “Oggetti in meno”, realizzati nella dimensione contingente del tempo e basati sul principio delle differenze, infrangendo il dogma dell’uniformità dello stile artistico individuale. Questi lavori sono considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera, movimento artistico teorizzato da Germano Celant nel 1967, di cui Pistoletto è uno dei più importanti esponenti.
A cavallo tra il 1975 ed il 1976, presso la Galleria Stein di Torino, realizza un’opera dalla dimensione temporale di un anno, suddivisa in dodici mostre consecutive, intitolato Le stanze. È il primo di una serie di complessi lavori sviluppati ciascuno nell’arco di un anno e denominati “continenti di tempo”. Nel 1979 realizza ad Atlanta la Creative Collaboration, un’ampia collaborazione creativa, comprendente diverse discipline, estesa a tutta la città, la cui particolarità è il coinvolgimento non solamente di colleghi, ma soprattutto di giovani artisti locali. A metà degli anni 80 crea la sua “Arte dello squallore” opere formate da superfici e volumi in materiale anonimo, dai colori scuri e cupi. Nel 1991 gli viene conferito l’incarico di docente di Scultura pressol’Accademia di Belle Arti di Vienna, incarico che durerà per 9 anni. Nel 1998 viene inaugurata Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, situata in un ex manifattura di Biella, dove tutt’ora si svolge il Progetto Arte, attività in cui l’arte viene considerata come il centro di una trasformazione socialmente responsabile. Sempre all’interno della Fondazione è esposta la sua famosissima opera, prodotta tra il 1967 ed il 1968, “Venere degli Stracci”, assemblaggio composto da un mucchio multicolore di stracci, contro il quale sta la copia di una libera riproduzione della celebre Venere con mela dello scultore neoclassico Bertel Thorvaldsen.
Nel 2002 diventa direttore artistico della Biennale Internazionale Arte Giovane Torino, il cui titolo è Big Social Game. Nello stesso anno riceve dalla Presidenza della Repubblica Italiana il Diploma di Benemerito della Cultura e dell’Arte. Nel 2007 riceve a Gerusalemme il Wolf Foundation Prize in Arts, “per la sua carriera costantemente creativa come artista, educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d’arte premonitrici che contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo”. Nel 2013 si svolgerà una sua esilarante mostra presso il Museo del Louvre a Parigi